Tutti pronti per Manifesta 12?

E finalmente siamo alla vigilia di Manifesta 12, la biennale d’arte nomade, che da diversi mesi ormai tiene buona parte dei professionisti, artisti e operatori del settore culturale e turistico in grande fermento presi da una ventata di ottimismo e curiosi di capire quello che avverrà in città nei prossimi mesi.

La navicella spaziale di Manifesta, scesa direttamente dall’Olanda, da settimane si è installata al teatro Garibaldi trasformando piazza Magione nel suo quartier generale da cui irradierà per i prossimi cinque mesi le proprie attività. I giornali ne parlano di continuo, annunciano il sold out in alberghi e b&b. Ed effettivamente girando per strada è evidente l’aumento di presenze straniere in città, le politiche di rilancio turistico e culturale messe in campo dal sindaco sembra stiano dando i loro effetti. Non solo lungo gli assi principali del centro storico, sempre più gremiti di bancarelle e di turisti (secondo uno stile che a dire il vero talvolta ricorda forse più le sagre di paese che la grande città europea), ma anche le viuzze dei quartieri interni si popolano sempre più di gruppetti con audioguide arancioni, coppie felicemente perse tra vicoli, piazze e mercato, singoli viaggiatori immersi nel loro viaggio personale nel viaggio reale. I loro occhi luccicano e si riempiono mentre poco più avanti il mercataro di una delle bancarelle del Capo sgrida la moglie per non avere sorvegliato a dovere la frutta e verdura esposta: “Ma non lo vedi che il mercato cambia ogni giorno?”.

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ph. Mauro Filippi – Piazza Garraffello 

E nel frattempo aumenta la curiosità di amici e colleghi che in Italia e all’estero chiedono notizie e prenotano un biglietto per riuscire a passare almeno qualche giorno in questa città che grazie Manifesta e al titolo di Capitale italiana della cultura sembra aprirsi definitivamente a nuove traiettorie di cambiamento. Che impatto avrà tutto questo fermento sulla città? Se arte e cultura sono motori di rigenerazione urbana, così come largamente affermato nella letteratura internazionale ma anche nella retorica ufficiale, in che modo si attiveranno nuovi circoli virtuosi di sviluppo?

Noi di Sguardi Urbani siamo curiosi di scoprilo e desiderosi di raccontarvelo. Seguiteci nelle prossime settimane!

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