Street Art nel quartiere ZEN di Palermo

Lo scorso giovedì 20 abbiamo vissuto una giornata magica! Sguardi Urbani ha accompagnato e assistito alla realizzazione di altri due murales nel quartiere San Filippo Neri,  ZEN di Palermo. Durante una lunga giornata tre artisti hanno fatto le loro creazioni dentro uno dei padiglioni del quartiere ZEN, quello giusto accanto al “Giardino della Civiltà” comunemente chiamato “U’ montaruozzo”. Luogo che accumula diverse condizioni di degrado ambientale: è una discarica a cielo aperto. Ed è stato proprio lì, nel padiglione accanto, dove abbiamo deciso di rendere i padiglioni un luogo più bello. Eravamo due donne e due uomini. Noi donne siamo andate a parlare con le mamme del quartiere, che già mi conoscevano dato il lavoro di campo che ho svolto nel quartiere negli ultimi anni. Quindi essendo una persona conosciuta, non è stato difficile presentare Julieta, l’artista che mi accompagnava. Gli abbiamo proposto di fare un murales, e loro ci hanno offerto tutte le pareti che avevano a disposizione. “Fai qualcosa di bello! Al meno così quando esco di casa si vede una cosa bella, non sempre il muro brutto” ci ha detto una delle donne. DSCF9704 Poiché era giovedì mattina, pensavamo che i bambini sarebbero stati a scuola, ma giusto giusto la scuola era chiusa e noi li abbiamo messi a lavorare! “almeno così si divertono” ha detto una mamma. Julieta  ha fatto vedere ai bambini un suo quaderno con i disegni, per farli scegliere a loro. Si è deciso di fare una volpe, ed eccola a lavorare! Velocemente sul muro, e con una abilità incredibile, Julieta ha disegnato i contorni della volpe. Poi però sono stati i bambini a riempire e colorare le forme. DSCF9713 I fiori di Julietta non bastavano e i bambini hanno voluto aggiungere altre figure fatte da loro stessi: cuori, un sole, e ancora più fiori! Julieta l’ha finito e fatto i contorni. Loro erano felicissimi!  “è bellissimo!” dicevano.

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Nel frattempo il Collettivo FX e Nemo’s hanno accettato le richieste maschili. Un “BobMarley” gigante! Gli hanno offerto una grande parete e loro hanno cominciato…

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In pochi muniti si è passato da una parete vuota, al viso di Bob Marley! Eccolo!

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Con una abilità ammirevole nel maneggiare le aste (ho imparato che si chiamavano così!) velocemente sto ‘bobmaley’ ha presso forma. Tutti a guardare agli artisti! Di nuovo venivano da altri padiglioni ad osservare agli artisti. DSCF9764 E uno dei residenti, chi ci aveva messo a disposizione la parete mi fa vedere che il disegno si vede da lontano, che si distingue bene e mi dice: “ma chi se lo può permettere? e io ce l’ho!” mi dice fierissimo.

 

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Grazie infinite di nuovo al Collettivo FX, a Nemo’s e a Julieta per offrirci la vostra arte!

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Una valigia per l’immaginazione! Murales nel quartiere ZEN di Palermo

Continuando le nostre riflessioni sullo Street art, è che ci siamo coinvolte in un progetto autogestito di Street art nel quartiere San Filippo Neri, ZEN di Palermo. A partire dal desiderio spontaneo – ed insistente- del collettivo FX,  ha voluto disegnare in un muro del quartiere e dopo ripetute visite ci è riuscito! Accompagnato da Nemo’s si sono impegnati nell’impresa che non è stato per niente facile,  è risaputo che il quartiere è molto chiuso e resistente alle visite esterne, e questi artisti provenienti del nord non avrebbero avuto l’ingresso facile.

Sguardi Urbani, insieme a Giorgia, una volontaria che da anni frequenta il quartiere, abbiamo accompagnato e guidato agli artisti in quartiere. Fu così che venerdì 3 ottobre è stato dipinto il primo murales nel quartiere ZEN di Palermo. Il primo all’area aperta, dentro un padiglione – oppure insulae –  che è l’unità abitativa base di tutto il quartiere.

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Gli artisti hanno lasciato una valigia aperta all’immaginazione, e le idee cominciarono a scorrere! I bambini hanno dipinto dentro la valigia quello che non c’è in quartiere (ed ecco uno degli esercizi più difficili… immaginare quello che non è quotidiano!). La torre Eiffel è stata la prima ad essere stampata sulla parete, poi sono venuti leoni, e animali selvatici.

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La giornata si è estesa più da quanto si aspettava, e i vicini del padiglioni si preoccupavano di noi. “ancora travagghiano chiddi” si sentiva dire in giro. E di fronte al nostro sforzo si sono attivati i vicini, la luce ormai se n’era andata e sono arrivati dei ragazzi ad offrirci una lampada per illuminare la parete… il lavoro era apprezzato! I nostri transitori dirimpettai ci chiedevano se non eravamo stanchi e ci offrirono acqua e caffè, che hanno sceso dentro il paniere con i bicchieri di carta. Arrivarono i vicini del padiglione, ma anche chi abita fuori di esse, nei padiglioni accanto, si avvicinava e chiedeva informazione, ci dava consigli utili e pensavano a cosa aggiungere nel disegno… Si sviluppava l’immaginazione! Alcuni meravigliati dei giovani che “se la fidano a disegnare” volevano anche loro una versione nella propria parete.

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Ed è stato così che è successo il miracolo nelle mani della street art! L’interesse e la partecipazione della comunità si è attivato.

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Questa esperienza ci ha fatto riflettere su come lo Street art può essere un’effettivo istrumento di cambiamento sociale e di riqualificazione urbana. Grazie sincere collettivo FX e Nemo’s per aprire  al quartiere questa valigia… chissà verso quali nuovi mondi ci accompagnerà!

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Percezione dello spazio urbano. Vivere nel quartiere ZEN di Palermo.

Lo scorso sabato 15 Sguardi Urbani è stato presente nell’international meeting SPACTION, organizzato dall’Università di Palermo.

In quest’occasione, eravamo interessate  a condividere con gli assistenti risultati della ricerca etnografica presso il quartiere San Filippo Neri, ZEN di Palermo. Elizabeth Zenteno ha esposto alcune mappe cognitive che hanno consentito analizzare come vivono e percepiscono quotidianamente lo spazio urbano gli abitanti di questo quartiere. e quali elementi dello spazio urbano sono più significativi per loro.

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Dall’analisi sono emersi alcuni elementi importanti. La chiesa del quartiere è il principale, e per i residenti dello ZEN 2 praticamente l’unico punto di riferimento nel quartiere. Però la struttura architettonica della chiesa non è neutra. Dal lato dello ZEN 1 mostra un verde giardino, la sua faccia migliore. Invece dal lato dello ZEN 2 sembra che dia le spalle.

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Chiesa San Filippo Neri guardata dallo ZEN 2

 

Altro elemento che emerge costantemente nei disegni è la distinzione tra le due parti del quartiere, come due entità unificate ma distinte. Questa distinzione avviene sopratutto nei disegni degli intervistati che abitano nello ZEN 1.

Il ruolo che il centro commerciale Conca d’Oro ha nella vita quotidiana degli abitanti dello ZEN è stato un’altro aspetto analizzato, considerando che è di relativamente recente inaugurazione, ma che velocemente ha cominciato ad avere un ruolo nella loro quotidianità, anche se non tanto a livello di mercato come a livello sociale.

L’analisi delle mappe cognitive ci ha concesso di conoscere anche quali strutture del quartiere hanno rilevanza, perché presenti nella loro vita quotidiana. Conoscere l’importanza di questi elementi, quelli che sono presenti, così come quelli che non lo erano ci da spunti per comprendere i loro punti di riferimento, e ci ha consentito di costruire la loro rappresentazione dello spazio attraverso la formazione di specifiche immagini mentali.

In questo senso le mappe cognitive si sono mostrate un’utile strumento di indagine qualitativo che permette al ricercatore di lavorare in contesti difficili e specialmente quando esprimersi linguisticamente può essere difficile per gli intervistati.

Diario di viaggio #1 Primi sguardi sui quartieri alti di Porto Alegre

Primi giorni a Porto Alegre, da dove comincio a raccontare?

Prima nota importante: al contrario di come potrebbe sembrare ad un primo sguardo dato distrattamente su google map prima di partire…Porto Alegre non è esattamente sul mare, ma è su una laguna!Proprio come Venezia. Dunque, la prima spiaggia minimamente fruibile si trova ad un’ora e mezza da qui. E dicono anche che non sia granché…

Questo per uscire subito dagli stereotipi. E (purtroppo) spegnere definitivamente gli animi di chi alla notizia della mia partenza aveva fantasticato sull’idea di venire a trovarmi.

A parte questa sorpresa iniziale i primi giorni sono trascorsi super intensi, parlando “portuitanol” e cercando punti di riferimento in città. Soprattutto provando a capire come funziona questa complessa e piuttosto inquietante questione della “segurança” nei quartieri alti della città, motivo per cui mi trovo qui.

Una grossa mano ce l’ha data Adriana, abitante di uno dei più centrali quartieri alti della città, Petropolis. Ci ha accolti nel suo lussuoso palazzo fortificato, in uno dei tanti spazi comuni, una terrazza senza vista (perché protetta da muri) con 2 belle piscine, sdraio e tutto il necessario per pranzi e cene. Con una facilità impressionante, nonostante i diversi dispositivi di sicurezza, posti dentro e fuori lo spazio abitato, siamo entrati nella intimità di questa giovane donna. Fatta di grande solitudine, vista la recentissima perdita del compagno. Il palazzo in cui ora vive era il sogno che con lui aveva coltivato per tanto tempo. Ora però fa fatica a sostenere tutte le spese e medita di trasferirsi nuovamente.

Dopo una lunga intervista Adriana ci ha poi portato in giro per i quartieri alti della città, visto che è questo il territorio di riferimento della nostra ricerca. Il tutto osservato rigorosamente dall’interno della sua auto, con finestrini alzati e aria condizionata a palla. Abbiamo dunque attraversato Petropolis, Bela Vista, Tres Figueras e fatto lo slalom tra i tre centri commerciali di Jardim Europa.

Petropolis è un quartiere ancora in trasformazione, le vecchie villette a 2 piani stanno sempre più lasciando posto ai palazzi dai 15 piani in su. I grandi costruttori comprano la proprietà dei vecchi residenti, offrendo loro un appartamento nel futuro palazzo che lì verrà costruito. Alcuni proprietari però si rifiutano di vendere e le loro case rimangono là, creando piccole fratture nel paesaggio uniforme e minaccioso creato dai palazzi: https://www.youtube.com/watch?v=Y881yjtFluQ

Bela vista è stato invece trasformato da tempo, così come Tres Figueras dove però abitano ceti di reddito molto alto che hanno preferito rinchiudersi in più ampi condomini fortificati con all’interno villette più o meno ampie. Le strade qua sono deserte, perché l’unico mezzo di trasporto e l’auto, o meglio i suv. Jardim Europa è invece come Petropolis un quartiere in costruzione, nuovi grattaceli per ceti medio alti stanno sorgendo a fianco di tre mega centri commerciali, uno di fianco all’altro.

Viene da chiedersi chi è che andrà ad abitare tutti questi appartamenti, visto che cmq ceti medio alti e alti rimangono coprono una ridotta percentuale dei 1.400.000 abitanti di Porto Alegre. E le tendenze demografiche indicano un arresto nella crescita della popolazione.

Ed abbiamo inaugurato!!!

La scorsa domenica 19 abbiamo cominciato le attività della nostra Associazione Sguardi Urbani!

Siamo felici di avervi avuto con noi in questa giornata speciale. Presso i bellissimi uffici del co-working Neu [Nòi] ci siamo incontrati per parlare di sogni di una palermo diversa.

Ha aperto gli interventi Angela, che ha spiegato che Sguardi Urbani è nata per la stessa ragione che abbiamo deciso di vivere a Palermo: per amore a questa città, per la voglia di fare e di lavorare unendo sinergicamente le forze e gli interessi. Ma viverci e lavorarci rappresenta anche una sfida che siamo disposte ad affrontare. DSCF9521 DSCF9525

Questa giornata inaugurale è stata dedicata alla Street Art, perché consideriamo che questa forma d’arte può essere un effettivo strumento di rivalutazione e riqualificazione urbana, specialmente per le zone degradate. In questo senso abbiamo invitato Marco Mondino, giovane  semiotico palermitano e specializzato nello studio dello street art,  a contribuire con le sue conoscenze per guidarci in  una passeggiata/esplorazione per la zona di Piazza Magione alla ricerca di segni e disegni nascosti. Assieme a Luisa hanno mostrato un interessante approccio tanto a livello artistico quanto sociale riguardante le opere presenti in questa zona del centro storico di Palermo, e l’impatto sociale e riqualificante che esse hanno avuto nel territorio.La passeggiata è stata un assaggio di quello che sarà uno dei nostri prossimi bike tour cittadini offerti con il servizio Palermo by Bike.

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L’evento è proseguito con gli interventi di Elizabeth, che ci ha raccontato l’esperienza di riqualificazione di un quartiere a Valparaiso, che includeva anche il Graffifestival nel quartiere Molino- Polanco, già mostrata in un post di qualche tempo fa qui sul nostro blog. Elizabeth ha raccontato anche di una recente esperienza di Steet Art nel quartiere ZEN di Palermo.

Per ultimo, come un racconto di buone prassi, Mauro Filippi ci ha raccontato l’esperienza di Borgo Vecchio Factory! (a proposito…sostenetela)

Ci sono tanti altri argomenti di cui abbiamo voglia di parlare e discutere. L’integrazione delle periferie degradate,  così come agli strumenti partecipazione cittadina, i cambiamenti urbani o i diversi modi di migliorare la città. Questa giornata è stata dedicata allo Street Art, ma presto ce ne saranno altre  dedicate per esempio alla mobilità sostenibile, alla gentrification, al verde urbano e tanto altro! Inoltre stiamo lavorando alla costruzione di nuovi tour urbani, come quello sullo street art, che saranno pronti a breve e a cui vi inviteremo a partecipare rigorosamente a bordo di una bici per dare nuovi sguardi sulla città…

Siamo aperti ai vostri interessi. Sguardi Urbani vuole essere una piattaforma dove incontrarci e riflettere, ma anche pianificare, progettare e applicare i modi di migliorare e fare della città un luogo più sostenibile e vivibile.

Grazie a tutti! Grazie a Neu [Nòi],  a Marco Mondino per la sua interessante passeggiata, a Borgo Vecchio Factory e a tutti voi!

Street Art a Valparaiso per riqualificare un quartiere

A SgUarDi Urbani è da tempo che riflettiamo sul ruolo che può svolgere la Street Art come strumento di cambiamento sociale.

A gennaio 2014 abbiamo visitato il quartiere Molino-Polanco a Valparaiso che è stato rivalorizzato attraverso i murales dipinti sulle case del quartiere. In questo caso sono state le organizzazioni comunitarie finanziate dalle istituzionali locali e governative a portare avanti un progetto di riqualificazione del quartiere degradato, avendo come obiettivo la valorizzazione dei palazzi con alto valore storico e patrimoniale. L’intervento è iniziato con la pulizia di alcune aree e scale (quebradas) che erano diventate discariche ed è proseguito con la risistemazione delle strade. Il tutto è culminato con un evento che ha accolto noti Street artist di tutta l’America latina. Il risultato ha reso gli abitanti felici e fieri di abitare nei “cerros Molino e Polanco”. Chi prima si vergognava di abitare in questa zona degradata, oggi si vanta di quello che il quartiere è diventato.

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Murales nel cerro Molino. Fonte: Elizabeth Zenteno Torres

Uno dei possibili rischi che azioni di riqualificazione urbana di questo tipo comportano è quello della gentrification. Per gentrification s’intende l’espulsione delle classi popolari dalle zone che una volta riqualificate vedono il valore degli immobili aumentare e per questo non possono più permettersi di vivere dove hanno sempre vissuto. Ci riproponiamo di discuterne più approfonditamente in un ulteriore post, nel frattempo vi mostriamo il caso del quartiere Molino-Polanco. Sicuramente tra alcuni anni sapremo se l’intervento ha avuto effetti “gentrificatori” o meno.

Nel progetto la Ponticia Universidad Catolica de Valparaiso ha avuto un ruolo molto attivo. Su questo sito si possono trovare alcuni documenti interessanti del progetto.

Fonte: Elizabeth Zenteno Torres
Murales nel cerro Molino. Fonte: Elizabeth Zenteno Torres

Sguardi Urbani ad Atene!

Durante il viaggio in Grecia da parte dell’equipe di Sguardi Urbani abbiamo incontrato agli amici di Alternatives Tour of Athens. L’appuntamento è stato già molto particolare, perché alla stazione di metro dell’Acropoli, quindi ci siamo passati accanto al principale monumento storico-architettonico della città – e del mondo – ma noi non ci siamo fermati! La visita tradizionale era già stata fatta, oggi volevamo fare un giro alternativo, conoscere ‘la vera Atene’, quella vissuta quotidianamente tra le strade e vicoletti della città e che è oltre ai tradizionali circuiti turistici, e Dimitri è stato il nostro guida nei due ruote.

Come già sappiamo dalla nostra esperienza di Palermo by bike, visitare una città in bicicletta ha dei benefici che il turista seduto sul carrellino o sul pullman non può nemmeno immaginare. La bicicletta ci consente di visitare una città raggiungendo posti un poco più lontani, ma percependo esperienze con tutti i sensi del corpo: sentire gli odori della cucina greca, sentire sulla pelle il sole e il vento, ascoltare i suoni che ha la città ed osservarla in un modo diverso ma anche gustare i suoi sapori nelle nostre pause.

Dimitri ci ha portato attraverso quartieri di edilizia popolare e quartieri di classe media alta, cioè abbiamo visto un’Atene più reale, funzionante, viva. E questo sguardo di Atene senza Dimitri difficilmente l’avremmo conosciuto. Il giro si concludeva sulla costa, nel bellissimo lungo mare di Atene, dove gli ateniesi si facevano tranquillamente il bagno nella calda giornata del 18 agosto. Tutta invidia! Anche noi volevamo tuffarci al mare, ma eravamo impreparate e ci siamo accontentate con uno squisito succo alla frutta che ci ha dato le forze per il ritorno… sta volta in tram però! Perché ad Atene tutta la costa è collegata al centro città con un tram: che città spettacolare! Grazie Dimitri e amici di Alternatives Tour of Athens per avercila mostrato.

A Ciclomundi…con lentezza per scelta

…E poi a Ciclomundi al festival della Bicicletta  a Portogruaro ci sono arrivata prendendo nell’ordine: un aereo, un pullman, la metropolitana e un treno (veloce) e  passando per casa (l’altra casa) a Milano venendo da Palermo. Dal 13 al 15 giugno  abbiamo parlato della lentezza e di quanto sia da considerare un valore e una conquista e tutti guardandoci ci siamo chiesti come fossimo arrivati lì…e io non ho osato dire nulla, sentendomi tremendamente in colpa per tutti i mezzi di trasporto presi e della poco sostenibilità del mio comportamento….ma non avevo scelta! I più virtuosi erano arrivati in bici, a piedi o con treni a lenta, lentissima percorrenza mentre io da Milano avevo scelto un efficientissimo FrecciaArgento. Ma una motivazione che forse poteva salvarmi c’era: vivo  a Palermo, mi ci sono trasferita da Milano per vicissitudini varie sette anni fa. Anche a Palermo la lentezza permea ogni cosa e spostarsi richiede tempo, tanto tempo e non perchè  tu ti voglia gustare il viaggio ma perchè non hai scelta…a Palermo la lentezza non la scegli, ti sovrasta!  Amo Palermo, ho scelto di viverci per qualche motivo che a volte si avvicina ad un atto di fede, qui tutto è congestionato, disordinato, caotico, dove scelgo di andare in bici quando posso e dove abbiamo fondato assieme a due amiche sociologhe e cicliste urbane convinte SgUaRdi Urbani, un’associazione che si occuperà di organizzare tour in bici alla scoperta di angoli nascosti, di modi di vivere la città e di capirla un pò di più, indecifrabile come è a volte. Quindi Ciclomundi il festival della bicicletta ci è sembrato un buon luogo da cui iniziare a capirne di più su chi lavora in questo settore e come lo fa, per conoscere le pratiche e le esigenze di chi vuole scegliere la bici per guardare la città. Il festival si è rivelato un crocevia di storie, di donne e di uomini, di viaggi e di desideri su come spostarsi e con quali tempi. Io il mio l ‘ho espresso: che un giorno Palermo diventi un luogo dove la lentezza possa essere una scelta e non sia un’imposizione dettata da ingorghi, congestioni, strade disordinate e dove andare a piedi o in bicicletta siano considerate scelte folli e coraggiose. Da Portogruaro mi sono comunque portata un pò di carburante per questo coraggio(rigorosamente eco sostenibile)!  .