Cerchiamo una nuova risorsa da inserire nel nostro team!

Sguardi Urbani è alla ricerca di un/a sociologo/a, geografo/a, urbanista con competenze di ricerca sociale e/o urbana e di facilitazione di gruppi da inserire nel proprio team.

Premessa

Sguardi Urbani è un’associazione nata nel 2014 e animata da un gruppo di studiosi e professionisti impegnati nella progettazione e realizzazione di interventi di sviluppo sostenibile nella città di Palermo. Le nostre attività variano dalla ricerca sociale e territoriale, alla progettazione e cura di processi partecipativi, all’implementazione di interventi di rigenerazione urbana a base culturale, alla conduzione di attività di educazione alla cittadinanza con bambini e adolescenti. Tutte le nostre iniziative nascono da uno studio attento dei contesti di intervento e dei loro bisogni. La cura delle relazioni con partner e beneficiari costituiscono uno dei valore cardine del nostro lavoro. Nel tempo siamo cresciuti a piccoli passi ponendo attenzione ai processi avviati e all’impatto delle nostre azioni. Le nostre attività crescono di anno in anno. Per quest’anno abbiamo già in cantiere nuovi progetti che riguarderanno l’ambito del placemaking, in ambito locale e europeo e pertanto abbiamo bisogno di nuove energie!

Chi cerchiamo

Cerchiamo una risorsa junior in grado di supportarci nelle attività di ricerca e intervento legate all’ambito del placemaking e della cittadinanza attiva e realizzate a Palermo. In particolare nell’immediato si richiederà una collaborazione nella realizzazione di laboratori di educazione alla cittadinanza con adolescenti e nelle attività di ricerca e azione sul tema della qualità dello spazio pubblico sviluppate all’interno del progetto Erasmus plus KA2 “Placemaking for inclusion” (PM4I).

Compiti e responsabilità

  • Supporto alla preparazione sia logistica che nei contenuti di laboratori di cittadinanza attiva per adolescenti volti alla conoscenza/esplorazione/intervento su un territorio o conoscenza/esplorazione/intervento su un tema di politica pubblica;
  • Supporto nella conduzione dei suddetti laboratori;
  • Elaborare e testare strumenti di raccolta dati (questionari d’indagine, interviste, ecc.);
  • Svolgere attività di raccolta dati da remoto o sul terreno, applicando metodologie quantitative, qualitative e partecipative;
  • Redigere prodotti di reportistica, curandone gli aspetti sia contenutistici sia stilistici;

Competenze richieste

Titoli ed esperienza pregressa:

  • Laurea specialistica o dottorato di ricerca in ambiti attinenti la posizione proposta (Sociologia, Geografia, Pianificazione Urbana e simili)

costituiscono titolo preferenziale:

  • Da 1 a 3 anni di esperienza nella conduzione di laboratori partecipativi con giovani e/o adulti, gestione di attività di raccolta dati sul campo; analisi dati per progetti di ricerca in ambito socio-territoriale;
  • Esperienza nella redazione di rapporti, articoli scientifici o altro materiale di divulgazione;

Competenze specifiche:

  • Buona conoscenza di tecniche e metodi di progettazione partecipata e stakeholder engagement;
  • Buona conoscenza di tecniche e metodi di ricerca qualitativa e/o ricerca in ambito urbano;
  • Ottima conoscenza di Italiano e Inglese, parlato e scritto (livello C1-C2);

Competenze generali:

  • Interesse nei temi e nella mission di Sguardi Urbani;
  • Spiccata sensibilità culturale e rispetto delle differenze di genere, religione e cultura;
  • Comprovata capacità di adattamento in contesti culturali differenti;
  • Comprovata capacità di scrittura e di redazione report;
  • Ottima capacità di comunicazione orale;
  • Ottime capacità di lavorare in team;
  • Precisione e attenzione al dettaglio;

Modalità di collaborazione

La collaborazione sarà inquadrata attraverso un incarico occasionale con un impegno di 1/2 giornate lavorative a settimana per i mesi da febbraio a maggio. Compatibilmente con le disposizioni normative anti-Covid 19 la modalità di lavoro sarà in presenza nella sede di lavoro dell’associazione a Palermo o presso le sedi deputate allo svolgimento delle attività.

Se la collaborazione va a buon fine ci piacerebbe integrare stabilmente la nuova risorsa nel nostro team per future progettazioni e interventi.

Per candidarsi

Per candidarsi chiediamo di inviare il proprio CV corredato da una breve lettera di presentazione a urbanisguardi@gmail.com

É possibile pensare una comunicazione diversa durante la pandemia?

Palermo, inizio novembre. Le giornate sono ancora calde e sole, mare e natura più che godibili. Inoltre sembrano le uniche cose in grado di rasserenare un po’ in questo clima di ansia crescente.

Ecco perché un po’ tutti lo scorso fine settimana abbiamo avuto l’idea di fare una passeggiata lungo la costa cittadina dal momento che se vuoi incontrare un amico è meglio farlo all’aperto che al chiuso, e fuori città, nella tua casa di campagna dove hai tanto spazio a disposizione, non ci puoi più andare.

Non c’è dunque da stupirsi se tutta la popolazione si è riversata verso il mare. La gente era veramente tanta ed è subito scattata l’ordinanza. Niente più spiagge questo fine settimana e niente più centro città. Nella zona dalla statua alla stazione non si può più sostare ma solo spostarsi. L’idea implicita che sembra sottostare a questa nuova ordinanza è quella di un popolo sconsiderato che continua a trasgredire le regole nonostante la gravità della situazione. La figura del cittadino, consapevole e responsabile, viene sostituita da quella del ragazzaccio che deve essere continuamente redarguito per evitare che combini ulteriori guai. Eppure tutti stiamo facendo dei grossi sforzi, interrogandoci di continuo su come fare a salvaguardare la salute di tutti pur soddisfacendo quei bisogni minimi di base che non si limitano a mangiare, dormire, lavorare, ma anche a scambiarsi idee, emozioni, affetto, percepire di essere parte di un mondo più ampio, insomma sentirsi vivi nonostante tutto. Perché la pandemia non è più un’emergenza che dura due mesi ma una condizione che si protarrà ancora per molto tempo. La retorica del “eh, ma siamo in emergenza…” vacilla inevitabilmente davanti a una prospettiva temporale di orizzonte ormai più ampio.

Concordiamo dunque con i provvedimenti che cercano di garantire la salute pubblica ma cominciamo a chiederci se non sia arrivato il momento di provare a tirare in causa il cittadino in modo diverso. Magari proponendo spazi di possibilità alternativi e sicuri invece che un semplice elenco di impossibilità, che aumenta il senso di frustrazione di chi comunque fa di tutto per stare dentro le regole. Insomma, oltre a dire cosa non si può fare, perché non suggerire cosa si può invece fare per provare a mantenere comunque un equilibrio, uno stile di vita sostenibile? E’ possibile costruire un patto comunicativo diverso tra amministrazione e cittadino?

Pubblichiamo quindi due mappe:

  1. quella dell’ordinanza che indica gli spazi dove non si può sostare più dalle 16.00 alle 22.00 nei giorni feriali e dalle 5.00 alle 22.00 nei festivi; https://protezionecivile.comune.palermo.it/protezione-civile-covid19-misure-contenimento.php
  2. quella degli spazi verdi disponibili in città, realizzata un po’ di tempo fa da Ciro Spataro. https://umap.openstreetmap.fr/en/map/spazi-verdi-fruibili-a-palermo-italia_14577#13/38.1432/13.3428

La prima indica i divieti, la seconda le possibilità (anche se è nata in un momento storico diverso). Incrociando le due mappe, sottraendo alla seconda gli spazi verdi che ricadono nell’area vietata indicata nella prima, si ottengono spazi di possibilità, luoghi che magari non tutti conoscono. L’invito ad esplorarli può magari rispondere alla necessità di alleggerire i flussi su alcune aree della città (possiamo già predire assembramenti domenicali su Montepellegrino, Capo Gallo e Favorita) e valorizzare aree più periferiche della città. Su queste è ancora possibile sostare per fare due chiacchiere a distanza con un amico, leggere un libro, mangiare un panino, portare i bimbi a giocare. Piccole cose che forse possono aiutarci a vivere meglio in questo periodo.

Basta tenere sempre a mente le regole del gioco: mascherina, distanziamento e uso di gel igenizzante.

Come è stato vissuto il lockdown dagli adolescenti?

Durante il periodo del lockdown, il gruppo di giovani del progetto U-topia, nell’impossibilità di portare avanti le attività di ricerca sul campo previste dal progetto, ha deciso di continuare a indagare lo stato di salute dei propri coetanei attraverso un questionario on-line. Il questionario è stato progettato e diffuso dai ragazzi stessi tra marzo ed aprile ed è stato compilato da un totale di 409 giovani.

Le risposte raccolte permettono di delineare un quadro che non solo è utile per comprendere come il periodo di lockdown è stato vissuto da questa fetta di popolazione nella città di Palermo, ma anche per fare delle considerazioni di più ampia portata sulla condizione giovanile in generale.

L’insieme dei grafici emersi dal questionario sono visionabili cliccando qui. Per chi avesse voglia di essere guidato nella loro interpretazione, segnaliamo alcune tra i risultati più interessanti:

1) L’importanza dei legami amicali sia nella quotidinità che nelle strategie di resilenza messe in campo dai giovani in situazioni di emergenza come quella vissuta.

https://datawrapper.dwcdn.net/E1Ku9/2/

Il grafico mostra che tra le categorie di persone (famiglia, amici, insegnanti, altri) in cui i giovani hanno trovato maggiore supporto, gli amici costituiscono la principale. Del resto anche le risposte date ad altre domande del questionario (modalità di impiego del proprio tempo, cose di cui hanno sentito la mancanza, desiderio post-lockdown) testimoniano la sofferenza vissuta nel sostenere la lontanza fisica dai coetanei.

Anche nella domanda relativa a cosa manca di più rispetto l’andare a scuola, la possibilità di relazione in presenza coi compagni è risltato essere il disagio maggiore vissuto.

https://datawrapper.dwcdn.net/Py1q0/2/

2) La didattica online è stata vissuta come un palliativo all’impossibilità di andare a scuola, con numerose ricadute negative sul processo di apprendimento dei ragazzi.

https://datawrapper.dwcdn.net/hgz4i/2/

I maggiori vantaggi della didattica a distanza sono visti infatti nella possibilità di studiare nonostante la quarantena e nel tenersi impegnati visto il momento di emergenza.

https://datawrapper.dwcdn.net/mOXVb/2/

Le difficoltà riscontrate testimoniano complessivamente una maggiore difficoltà nel processo di apprendimento.

3) La maggior parte dei rispondenti ha inoltre espresso il desiderio di essere maggiormente d’aiuto durante il periodo della quarantena, a fronte di un 16% soddisfatto del supporto già fornito da altri.

https://datawrapper.dwcdn.net/pYIXO/2/

Tali risposte lasciano quindi intendere un desiderio di rendersi utili per persone vicine o per categorie svantaggiate che però non ha trovato realizzazione a causa della mancanza di strumenti, modalità, contesti attraverso i quali potersi attivare, relegandoli dunque a soggetti passivi della situazione vissuta.

L’impatto dell’emergenza sulla scuola: cosa succede in periferia? I dati sul Cep

Manca ormai poco alla chiusura di quest’anno scolastico in cui docenti, alunni, genitori e dirigenti si sono trovati per la prima volta a sperimentare in maniera quotidiana e continuativa la didattica a distanza.

In quella che Franco Lorenzoni ha definito una didattica dell’emergenza (Internazionale n. 1356) a venire fuori sono state soprattutto le diseguaglianze. Un’ampia fascia di studenti è spesso rimasta tagliata fuori dalle attività scolastiche, per mancanza di strumenti, connessioni stabili o perché spesso le famiglie non avevano le competenze per seguire e accompagnare i figli in quest’esperienza. 

Difficile è stata la gestione di questi processi nelle scuole delle periferie delle grandi città dove sono emerse ingenti difficoltà e spesso si sono alzati muri difficilmente valicabili sia con gli studenti che con le famiglie.

Osservatorio Essenziale questa settimana ha raccolto, grazie al prezioso supporto del Vice- preside Rosolino Cicero, dati relativi alla partecipazione scolastica degli studenti dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino di Palermo.

La scuola si trova nel quartiere San Giovanni Apostolo, meglio conosciuto come CEP, dove le uniche agenzie educative del territorio oltre alla Scuola sono la Parrocchia e l’Associazione San Giovanni Apostolo.

I dati che vi presentiamo mostrano come la didattica a distanza abbia fatto raddoppiare (se non addirittura triplicare) il numero degli alunni in dispersione e sottolinea una cospicua mancanza di partecipazione degli alunni, soprattutto della secondaria di primo grado, alle attività in DAD (Didattica A Distanza). Solo il 66 % degli alunni delle medie ha frequentato, il numero per fortuna cresce nella primaria dove ad avere frequentato è l’87% degli alunni.

Come scrive Rosolino Cicero, Primo Collaboratore del DS dell’I.C. Giuliana Saladino: “tutta la comunità scolastica si è adoperata – nelle diverse forme e con fantasia – a dare il necessario supporto didattico a casa grazie al prezioso lavoro di mediazione delle Coordinatrici di classe per la SSI, delle Insegnanti prevalenti e non della Scuola Primaria e dell’Infanzia. Abbiamo subito attivato una comunicazione con gli strumenti più immediati: dal sentirsi al telefono, magari impensabile fino a qualche settimana fa, all’utilizzo dell’applicazione WhatsApp con tutte le sue potenzialità anche per dare sollecite risposte, alla valorizzazione della pagina Fb della scuola che consente di condividere link didattici disciplinari o trasversali preceduti – per facilitarne l’individuazione – dal #Ladidatticafuoridallascuola. Inoltre nella seconda metà di maggio abbiamo fornito la connessione agli alunni delle terze medie e di quinta elementare e dei device in nostro possesso ”.

Aiuti alimentari del Comune di Palermo

Dati aggiornati al 3/5/2020.

Pubblichiamo il primo contributo dell’osservatorio essenziale, iniziativa portata avanti in collaborazione con la piattaforma sono essenziale. I grafici proposti riguardano le domande di aiuto alimentare pervenute al Comune di Palermo a seguito dell’emergenza Covid-19. I dati necessari per le elaborazioni sono stati estrapolati dai comunicati stampa del Comune di Palermo pubblicati fino ad ora sull’argomento.

#Riconnessioni: call per Laboratorio gratuito di auto-costruzione urbana al Cep dal 9 al 14 Marzo

Cerchiamo persone che possano aiutarci ad immaginare uno spazio di condivisione per il quartiere Cep e che vogliano apprendere semplici metodi di progettazione e di costruzione: studenti di architettura e dell’Accademia, designer, architetti, artigiani, attivisti, operatori sociali.

Dal 9 al 14 Marzo all’interno delle attività del progetto Riconnessioni inizia un workhsop gratuito di autocostruzione urbana curato da Marginal Studio. Durante gli incontri verranno realizzate sedute, fioriere e ombreggianti per arredare e attrezzare uno spazio attiguo al campo da bocce che si trova in Via Paladini, nel quartiere CEP.

La settimana di lavoro sarà un esperimento di progettazione partecipata in uno spazio pubblico per attivare un intervento “dal basso” condiviso con chi abita, con chi vive il quartiere.

È possibile partecipare a tutto il percorso o anche ai singoli moduli.

Per saperne di più consultate il programma cliccando qui.

Per iscrizioni: urbanisguardi@gmail.com

Per info sul progetto: https://www.facebook.com/riconnessionicep/

“Riconnessioni: percorsi di riattivazione della memoria urbana per riportare la periferia al centro” è un’iniziativa ideata da Sguardi Urbani con la supervisione scientifica di Tristan Boniver (Collettivo Rotor) e la collaborazione di Marginal Studio, dell’Associazione San Giovanni Apostolo, dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino e del Comitato Educativo per la Promozione del Territorio della VI Circoscrizione.

Sperimentare attraverso l’arte nuove forme di collaborazione sul territorio: da settembre due nuovi progetti al C.E.P

Come nascono le buone collaborazioni? Innanzitutto dando voce alle istanze che provengono dai territori. È così che siamo arrivati nel quartiere C.E.P./ San Giovanni Apostolo. A febbraio scorso un’insegnante della scuola Giuliana Saladino ci contattava per chiederci di realizzare dei laboratori di street art a scuola pur avendo budget zero per realizzarli. Il suo desiderio ha finito per contagiare altri insegnanti e il preside stesso, fino ad arrivare alla direzione del vicino centro commerciale col quale sono nati interessanti dialoghi sulla possibilità di sviluppare degli interventi artistici nel quartiere. Questi confronti si sono poi arricchiti ulteriormente grazie alla conoscenza della presidente dell’associazione San Giovanni Apostolo che da anni propone attività per giovani e adulti del quartiere. Abbiamo così scoperto la presenza di un’area piuttosto problematica, per quanto ricca di potenziale, compresa tra via Paladini e via Calandrucci, all’interno della quale si trova un ex campo da calcio, en ex campo da bocce e il giardino comunale dedicato a Peppino Impastato. Nascono da queste premesse i due progetti di cui siamo risultati vincitori e che cominceranno da settembre “Riconnessioni: percorsi di riattivazione della memoria urbana per riportare la periferia al centro” presentato nell’ambito del bando “Creative living lab” promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Mibac e ‘Risveglia la città: percorsi di arte urbana tra la scuola e il quartiere C.E.P’ finanziato da Siae all’interno del programma “Per chi crea” nella linea ‘Formazione e promozione culturale nelle scuole’. 

Entrambi i progetti rappresentano una scommessa di intervento all’interno di un’area della città spesso poco conosciuta e raccontata. Il nostro obiettivo è quello di continuare con entusiasmo il lavoro sul territorio attraverso gli strumenti della ricerca, dell’azione e dell’intervento ma sopratutto lavorando in rete con professionisti, istituzioni e realtà associative del territorio. 

Il progetto “Riconnessioni: percorsi di riattivazione della memoria urbana per riportare la periferia al centro” mira alla rifunzionalizzazione e riattivazione di un’area situata nel quartiere C.E.P. attraverso un ciclo di workshop artistici e di autocostruzione con lo scopo di coinvolgere le diverse fasce di popolazione del quartiere.

Il tema che guiderà l’intero processo sarà quello della riconnessione (fisica e simbolica) del quartiere C.E.P. col centro città a partire dalla riscoperta e valorizzazione artistica della memoria e identità dell’area. 

Partner del progetto sono: Marginal Studio dell’Associazione San Giovanni Apostolo Onlus e l’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino

Il progetto “Risveglia la città: percorsi di arte urbana tra la scuola e il quartiere C.E.P.” prevede lo svolgimento di 3 laboratori di arte urbana e iniziative di promozione culturale legate all’arte urbana (passeggiate, visite, incontri con artisti) rivolti agli alunni dell’I.C.S. Giuliana Saladino. Ogni laboratorio riguarderà pratiche diverse di arte urbana (street art, poster e stencil art, fumetto legato alla street art), e sarà condotto da un artista di fama internazionale e da altri esperti.

Il capofila di quest’iniziativa è l’I.C.S. Giuliana Saladino e partner oltre a Sguardi Urbani sono anche l’Accademia delle belle arti di Palermo e il Centro commerciale la Torre.

Le mille e una Palermo: vieni a scoprire l’anima arabo-normanna di Palermo attraverso i cinque sensi!

Ebbene ci siamo. Abbiamo il piacere di annunciarvi che il 19 maggio prende il via Le Mille e una Palermo, sei week-end di iniziative culturali e un’applicazione web da scaricare che vi permetterà di scoprire il patrimonio arabo-normanno della città in modi non convenzionali, così come l’ormai da tradizione per noi di Sguardi Urbani.

Sei week-end di iniziative culturali gratuite dal 19 maggio al primo luglio: dalle passeggiate sonore, ai percorsi gastronomici, al tour alla scoperta degli artigiani di Monreale o dei giardini della tradizione islamica, senza dimenticare le passeggiate in bicicletta, senza dimenticare i tour-gioco per bimbi con famiglie accompagnati dalle bellissime miniguide di Nina Melan (99POM).

Ci sono anche le cooking session organizzate presso la pastry accademy di Giovanni Cappello per imparare a preparare la cassata siciliana e la frutta martorana, i concerti nei giardini di San Giovanni degli Eremiti col Duo-Saimé e del Palazzo della Zisa con un’istallazione sonora a cura di Vacuamoenia ed Emiliano Battistini.

L’applicazione web sarà invece scaricabile gratuitamente a partire dal 19 maggio da gli store Apple e Android permettendovi di ampliare la vostra esperienza del patrimonio arabo-normanno della città con contenuti multimediali e chicche di diverso tipo.

Per realizzare la manifestazione abbiamo avuto il piacere di collaborare con amici e professionisti di elevata competenza: Vacua moenia ed Emiliano Battistini per la parte legata all’ascolto, Chiara Utro per la ricerca sugli artigiani di Monreale, Silvia Messina per la ricostruzione della tradizione legata al giardino islamico, Davide Puca per la progettazione del tour sui mercati e sul cibo di strada, Nina Melan di 99POM per la miniguida illustrata, Tundesign per la progettazione grafica, Coffice per lo sviluppo dell’applicazione web e ancora le bravissime guide Salvo Equizzi, Rachele Fiorelli, Elisabetta Zora, Valentina Molozzu.

Insomma non vi resta che leggere il programma e scegliere se ascoltare, gustare, toccare, annusare vedere, andare in bici o portare i vostri bimbi per scoprire l’anima arabo-normanna della città!

Le iscrizioni alle passeggiate e alle cooking session sono ufficialmente aperte. Potete iscriverci scrivendo a urbanisguardi@gmail.com o chiamando il 3381522213.

Vi aspettiamo!

32224617_438692973211213_6766195189246590976_n32191689_438692993211211_3858546842895646720_n

Le donne dell’America Latina gridano: Non una di meno !

Di Elizabeth Zenteno

Spesso tra le cattedre accademiche, in un programma Tv o anche nelle conversazioni tra amici emerge la parola “patriarcato”. Se si ha avuto a che fare con le scienze sociali, si ha una minima idea del fatto che si sta parlando di un sistema di riproduzione del potere (in tutti i sensi) nelle mani degli uomini. Ma oltre rimanere con il concetto tra le nuvole della teoria, diventa difficile pensare all’espressione del patriarcato nelle nostre vite.

Ebbene, in queste ultime settimane tra il Cile e l’Argentina si sono verificati crudi esempi di questo sistema dominante.

E’ difficile identificare un fatto unico da cui sia scaturito tutto, ma sicuramente ha avuto il suo peso ció che è successo a Rosario, dove una giovane è stata stuprata e ammazzata con un palo inserito attraverso l’ano. La crudezza della situazione ha fatto arrabbiare le argentine, che scese in strada a ribellarsi.

Questa settimana in Cile fatti simili hanno fatto abbandonare la calma anche alle cilene, che si sono organizzate e sono scese insieme in strada a dire “nessuna altra ancora ammazzata dalla violenza maschilista”.

Il movimento organizzato attraverso le reti sociali con diversi slogan #niunamenos #vivasnosqueremos ha avuto numeri incredibili! Il 19 ottobre centinaia di persone in diverse cittá del continente sono andate a marciare per dire no alla violenza di genere, all’abuso e al maschilismo. L’effervescenza e la spontaneità è stata una delle cose piú belle, che ha dimostrato quanto il fatto abbia colmato la pazienza di tutti.

Il movimento ha sollevato un problema presente nelle nostre societá: il fatto che il patriarcato ci abbia fatto abituare all’abuso sessuale, a non vederlo come conseguenza della diseguaglianza di genere, a sminuire l’importanza dei fatti.

Insomma, il movimento propone ora non solo una riflessione profonda sull’impostazione maschilista delle societá latinoamericane, ma dá anche un segno sul quale in Italia si dovrebbe riflettere, per sapere quanto è diffusa un’impostazione patriarcale nella società: sospetto che sia alto allo stesso modo, soltanto piú nascosto, meno visibile e pertanto non identificato.

La procreazione del bosco. Passeggiata per cercatori di alberi

Sabato 24 settembre Sguardi Urbani vi propone un pomeriggio alla scoperta di alberi e giardini palermitani in compagnia dello scrittore Tiziano Fratus!

Si comincia alle 16.00 con “La procreazione del bosco. Passeggiata per cercatori di alberi e apprendisti dendrosofi” una passeggiata di due ore alla scoperta delle meraviglie del Giardino Inglese e di Villa Trabia guidata da Tiziano Fratus. L’appuntamento è all’ingresso principale del Giardino Inglese ( via Libertà).

Si prosegue alle 19.00 con la presentazione dell’ultimo libro di Fratus L’Italia è un Giardino. Passeggiate tra natura selvaggia e geometrie neoclassiche” presso il Bed and Book di via Collegio Del Giusino 15 (di fronte l’ingresso laterale della biblioteca regionale). Il libro attraversa l’Italia proponendo itinerari verdi originali e stupefacenti. La chiacchierata sarà moderata da Angela Solaro di Sguardi Urbani e dalla paesaggista Francesca Lotta. Sarà inoltre possibile acquistare il libro grazie all’angolo bookshop curato da Modusvivendi Libreria.
14247864_10210157013991483_1080796310_o
La partecipazione alla passeggiata prevede un contibuto di 10 euro (passeggiata più aperitivo presso il Bed&Book). Visto il numero massimo di 30 partecipanti è necessario prenotare via e-mail: urbanisguardi@gmail.com
Per chi vorrà durate la presentazione sarà disponibile un aperitivo con contributo di 3 euro.

Chi è Tiziano Fratus?
Tiziano Fratus ha coniato il concetto di Homo Radix, la pratica dell’Alberografia e la disciplina della Dendrosofia. Pratica quotidianamente meditazione in natura e cura la rubrica “Il cercatore di alberi” per il quotidiano «La Stampa». Fra i suoi libri si ricordano Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli, 2013), la Trilogia delle bocche monumentali (Laterza – L’Italia è un giardino, Il libro delle foreste scolpite, L’Italia è un bosco), il romanzo Ogni albero è un poeta (Mondadori, 2015), Il sussurro degli alberi (Ediciclo, 2013), le raccolte di poesia Un quaderno di radici (Feltrinelli, 2015) e Musica per le foreste (Mondadori, 2015). Per la sua scrittura ha ricevuto nel 2012 a Pistoia il Premio speciale Ceppo Natura e nel 2015 a Torino il Premio Ghianda del Festival Cinemambiente. Guida passeggiate per cercatori di alberi secolari in orti botanici, riserve e parchi. Vive in Piemonte in un villaggio ai piedi delle Alpi, laddove finisce la pianura e iniziano le montagne. In autunno esce il nuovo libro: Il sole che nessuno vede. Meditare in natura e ricostruire il mondo (Ediciclo). Sito:www.homoradix.com